lunedì 7 gennaio 2013

I nuovi Genesis in "A Trick of the Tail"

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

Siamo a Londra, nei Trident Studios, il calendario segna la data 13 febbraio 1976, dopo mesi in cui la stampa ha scritto di continuo che il celebre gruppo Genesis era morto, a causa dell'addio del loro famoso frontman e cantante Peter Gabriel, esce il 33 giri "A Trick of the Tail". Da subito il disco spiazza tutti, sia pubblico che critica, la sostituzione del leader della band londinese non è stata facile, anzi per mesi e mesi vengono fatti provini su provini, nella speranza di riuscire a trovare un nuovo carismatico "Peter Gabriel". Dopo centinaia di giorni spesi per le selezioni continue, non si riesce ancora ad arrivare a una scelta che soddisfi tutti. Ogni giorno centinai di persone scartate, tutti insoddisfacenti, ma nel frattempo Tony Banks sopratutto, inizia seriamente a lavorare su quel disco, preparando musiche e testi.

Fin ora c'è uno che piace al resto del gruppo, si chiama Mick Strickland, un ragazzo dotato di una gran bella voce e una presenza scenica più che soddisfacente; ma purtroppo dopo una trattativa Mick non si riesce a mettere d'accordo ne con il management ne con il gruppo.
Giorni e giorni buttati al vento, bisogna ricominciare da capo.
Poi, un giorno del 1975, si decide di far provare nel ruolo di cantante, il batterista dei Genesis, Phil Collins. Oltre ad aver già cantato in un paio di pezzi, sia in "Nursery Cryme" che in "Selling England By The Pound", conosce anche tutto il materiale del nuovo disco. Collins prova, inizia con due dei brani più complessi di questo progetto, "Squonk" e "Mad Man Moon", il risultato nemmeno a farlo a posta è ottimo, tutti sono soddisfatti, così Phil continua registrando il resto delle canzoni del disco.
Ma dopo poco, sorge quasi spontaneo un problema, Phil sul palco nei live, cantando, dovrebbe posizionarsi davanti a tutti e non dietro alla sua batteria. Quindi? L'unica soluzione che trovano più semplice o forse più plausibile il resto del gruppo è quella di, cercare un nuovo batterista.
E cosi fu, Collins nei pezzi in qui deve cantare viene sostituito dallo straordinario batterista degli Yes e dei King Crimson, Bill Bruford. Il disco che ne consegue è un qualcosa di stupefacente, lo stile dell'album tenta di seguire i toni languidi di Selling England by the Pound, con un'abbandono delle atmosfere rock più cupe, a favore di un più marcato utilizzo della tecnica chitarristica di Steve Hackett, influenzata dalla musica classica. Rispetto ai precedenti album, i Genesis cambiano lievemente il loro modo di concepire la musica, intraprendendo una melodia più soft; le composizioni sono più semplici e accessibili, soprattutto nei testi, i suoni sono più brillanti e gli arrangiamenti più diretti. Per il resto, le composizioni di Banks (che spesso risentono di influenze classiche) e le invenzioni di Hackett e Rutherford fanno del disco un ottimo trampolino per i nuovi Genesis. Nel tour di "A Trick of the Tail", i Genesis abbandonano le situazioni tipiche che avevano contraddistinto i loro inizi, travestimenti individuali, storytelling e improvvisazioni varie, di qui Peter  Gabriel era maestro. Collins riceve molti consensi, anche dai fan, che con questo disco e questo tour si dividono, i malinconici rimpiangono Peter Gabriel, gli altri (come me) amano il progetto Genesis e si emozionano anche con Phil Collins alla voce. Il disco diviene terzo in classifica inglese, la stampa nonostante ciò scrive: "Filosoficamente diverso". Voto 8,5/10


Tracce:

Lato A
Dance On a Volcano - 5:54
Entangled - 6:27
Squonk - 6:27
Mad Man Moon - 7:34



Lato B
Robbery, Assault and Battery - 6:16
Ripples - 8:04
A trick of the tail - 4:35
Los Endos - 5:47



Formazione:
Phil Collins - voce, cori, percussioni, batteria
Steve Hackett - basso, chitarra, chitarra a 12 corde
Tony Banks - organo, sintetizzatore, pianoforte, tastiere, voce, cori, chitarra a 12 corde, mellotron
Mike Rutherford - basso, chitarra, chitarra a 12 corde, moog taurus

Altre Curiosità:
Il brano Dance on a Volcano è ispirato ai racconti "sciamanici" dello scrittore sudamericano 
Carlos Castaneda.
Il brano Squonk è ispirato alla leggenda nordamericana dell'omonima triste creatura dei boschi. Il testo riprende quello scritto da Jorge Luis Borges nel suo Manuale di zoologia fantastica (1957).
Los Endos fu concepito come "la risposta dei Genesis a Santana"; a questa intenzione si deve il titolo in pseudo-spagnolo. Sulla coda del brano, che è per il resto strumentale, la voce di Collins in lontananza riprende due versi di Supper's Ready (dall'album Foxtrot): "There's an angel standing in the sun / free to get back home".


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